Quanto sono importanti la pasta, il pane et similia per noi italiani? Non riusciremo quasi ad immaginare la nostra vita senza. Il glutine è prepotentemente presente nella nostra alimentazione ma non dobbiamo dimenticare chi, essendo celiaco, deve cambiare le proprie abitudini alimentari escludendo il glutine. Il 16 maggio ricorre in tutto il mondo la giornata mondiale della celiachia, per sensibilizzare e richiamare l’attenzione non solo in campo medico ma anche, e soprattutto, alimentare: rendere più inclusiva l’alimentazione è un obiettivo che si sta raggiungendo grazie ai grandi sforzi e all’impegno del settore HORECA. 

Tutti sappiamo quanto sia piacevole un’uscita fuori a cena o un semplice aperitivo ma anche queste semplici azioni possono diventare un ostacolo per i celiaci: è necessario, ovviamente, trovare un ristorante che possa preparare per loro piatti senza glutine, garantendo il 100% della sicurezza di non contaminazione dei piatti e una qualità alla pari delle pietanze per non celiaci.

Per fortuna, tra i ristoratori sta crescendo la consapevolezza di non escludere questa fetta importante di clienti e di voler adattare le proprie cucine e i propri locali per servirli al meglio: che si tratti di piatti della tradizione o gourmet, dalla pizza al dolce, il menù a disposizione per i celiaci è vario anche grazie alla grande sperimentazione fatta negli anni per garantire qualità e gusto dei prodotti. 

Al 2020, i locali che hanno integrato la cucina gluten free sono circa 5000 in tutta Italia. Ma cosa deve fare un ristoratore per integrare e adattare il proprio locale alla cucina gluten free? 

In Italia, vi sono regioni come Emilia Romagna, Umbria, Toscana, Piemonte e Puglia dove è obbligatorio per i ristoratori seguire corsi specifici che trattino della cucina senza glutine e dei requisiti tecnici necessari. Nelle altre regioni, invece, i ristoratori si ritrovano senza riferimenti legislativi; questi, però, possono trovare un enorme aiuto nell’AIC (Associazione Italiana Celiachia) che offre corsi di formazione, consulenza ed informazione e l’iscrizione al proprio elenco di ristoranti e locali che offrono cucina senza glutine, non senza però seguire delle regole fondamentali.

Se interessati, sul loro sito https://www.celiachia.it/ si possono trovare tutte le informazioni necessarie. 

Ci sono delle regole da seguire in maniera molto attenta per regalare al celiaco un pranzo fuori casa senza difficoltà e in piena sicurezza:

  • Preparazione dello staff, che consiste in una comunicazione attiva e attenta con la cucina e una somministrazione sicura, scongiurando confusioni di portate.
  • Selezione accurata dei prodotti e disposizione degli stessi in dispense dedicate
  • Avere spazi dedicati esclusivamente alla preparazione di piatti gluten free, lontani da qualsiasi rischio di contaminazione con piatti comuni privi di tracce di glutine
  • Rispettare, come di norma, le regole di autocontrollo basate sul sistema HACCP. 

Queste condizioni non devono assolutamente intimorire il ristoratore: regalare un momento di convivialità e di gusto ai propri clienti è uno degli obiettivi principali della cucina, soprattutto preparando per tutti pietanze ad hoc. Inoltre, grazie ad associazioni autorevoli come l’AIC e alle legislazioni locali di riferimento, otterrà tutti i mezzi e le conoscenze necessarie per fare il proprio lavoro al meglio! 

I ristoranti gluten free aumentano positivamente, segno di un interesse concreto dei ristoratori che si diffonde a macchia d’olio: il cibo è per tutti e la giornata della celiachia ce lo ricorda!