Consegna a domicilio, box per asporto, menù online, gestione degli ordini tramite whatsapp o messenger sono solo alcuni dei servizi attivati dagli esercenti della ristorazione per agevolare l’ordine e la consegna del cibo e delle bevande, in particolare dalle pizzerie. Le restrizioni vigenti e le richieste sempre più numerose da parte dei clienti hanno spinto ad una vera e propria evoluzione dei servizi di consegna e asporto.

Alla pizza non si rinuncia, per un italiano su tre è un must del fine settimana, al punto che quando non è possibile ordinarla ci si organizza con l’impasto fatto in casa, che non è di certo paragonabile alla deliziosa pizza impastata, farcita e sfornata da mani esperte in pizzeria. Le abitudini sono sacre ed ecco che fioccano le richieste di consegna a domicilio. In questo periodo di restrizioni il food delivery è un’ottima soluzione per restare in contatto con i propri clienti, ma non basta solo il servizio in sé.

In primis, la qualità. La pizza che si consuma a casa, deve essere per gusto e qualità al pari di quella consumata in pizzeria. Per questo motivo, alcuni creano un menù ad hoc dedicato al delivery includendo solo le pizze preparate con ingredienti meno umidi. Oppure limitano la consegna solo entro un certo raggio di distanza dalla pizzeria.

Il fattore packaging. Il contenitore assume un’importanza fondamentale durante il trasporto. Sono sempre più diffuse le soluzioni con materiali e tecnologie in grado di mantenere il calore senza alterare i sapori.

La puntualità. Nel caso in cui ci si avvalga di driver propri, è fondamentale una maggiore organizzazione interna. Inoltre, bisogna essere in grado di fornire ai propri clienti orari di consegna certi, evitando possibilmente di far attendere più del previsto i clienti senza alcun preavviso.