La colazione al bar, da asporto o addirittura consegnata direttamente a casa o in ufficio, è un’abitudine tutta italiana, in tanti scelgono di iniziare la giornata con il rito del caffè o del cappuccino accompagnato, molto spesso, dal classico cornetto.

In merito al caffè, c’è chi lo preferisce zuccherato e chi assolutamente amaro, infatti da moltissimi anni, si contrappongono due vere e proprie correnti di pensiero che si scontrano aspramente sull’utilizzo o meno dello zucchero.  In molti bar, storici e non, di Napoli e provincia il caffè espresso è servito direttamente zuccherato, seguendo la tradizione. Ad ogni modo, tralasciando la tradizione, ognuno ha le proprie abitudini legate al rito del caffè ed è compito del buon barista accontentare i suoi clienti.

Scopriamo insieme come zuccherare caffè e bevande:

Zucchero bianco: è il classico zucchero da tavola (saccarosio bianco), ricavato dal processo di raffinazione dello zucchero grezzo di barbabietola o di canna. Questo processo lo rende di colore bianco e molto solubile. È sicuramente la scelta più diffusa, ma oggi in molti preferiscono anche altre alternative per zuccherare il caffè.

Zucchero integrale di canna: è il risultato della prima estrazione dal succo che avviene subito dopo la raccolta delle canne e non subisce alcun processo di raffinazione. Ricco di vitamine, magnesio, potassio e sali minerali, lo zucchero di canna ha un sapore molto simile a quello bianco, pur differenziandosi per il retrogusto che ricorda la liquirizia. Granuloso e di un color brunito, lo zucchero di canna è sempre più utilizzato nei bar come a casa.

Zucchero grezzo di canna: si ottiene sottoponendo lo zucchero integrale di canna a un processo di raffinazione simile a quello dello zucchero bianco, inoltre è arricchito con l’aggiunta di melassa che rende dorato il suo colore.  Insieme allo zucchero integrale di canna è tra i più utilizzati dopo lo zucchero bianco.

Fruttosio: è uno zucchero semplice che, come suggerisce il nome è presente in quasi tutti i frutti. Dall’unione del fruttosio al glucosio si ottiene il saccarosio, cioè il classico zucchero bianco. Ha un potere dolcificante molto intenso, quindi basta utilizzarne circa un terzo per ottenere la stessa dolcezza dello zucchero tradizionale.

Dolcificanti: ci sono diversi dolcificanti in commercio, ma il più diffuso è sicuramente la saccarina, che è totalmente priva di calorie ed ha un enorme potere dolcificante, circa cinquecento volte superiore al classico zucchero. Dopo l’esplosione dell’utilizzo dello zucchero di canna, i dolcificanti sono sempre meno utilizzati al bar sebbene siano ancora preferiti da un’ampia nicchia di clienti.

Oltre alle già citate tipologie di zuccheri e non, sono emerse ulteriori preferenze da parte di clienti che richiedono sempre più spesso prodotti naturali per dolcificare caffè e bevande.Consigliamo sempre di avere a disposizione i più noti per soddisfare le richieste dei clienti più esigenti, tra questi segnaliamo la stevia, il miele, lo sciroppo d’agave e lo zucchero di cocco.